”Non ho mai avuto
dubbi sul fatto di correre a Indianapolis. Naturalmente, come
tutti del resto, volevo vedere se sarebbe accaduto qualcosa dopo
gli attacchi negli Usa ma, come ho detto, in linea di principio
ho sempre voluto andare li’ e correre”.
Alla vigilia della sua partenza per gli Stati Uniti, che
avverra’ domani, e del weekend del Gran Premio di Indianapolis,
Michael Schumacher ha smentito, sul sito Ferrari, le voci
diffusesi la scorsa settimana riguardo a una sua possibile
rinuncia all’ evento.

Ma il sentimento di lutto che ha segnato
il campione tedesco a Monza rimane e questa e’ una delle ragioni
per cui il pilota della Rossa considera quella di Indianapolis
una gara importante: ”Spero davvero che potremo offrire un
piccolo supporto morale – ha spiegato Schumacher – e,
magari, un po’ di distrazione al popolo americano. Vogliamo
dargli un po’ di coraggio e aiutarli a superare questo momento
difficile. Penso di poter parlare a nome di tutti i piloti
quando dico che siamo tutti estremamente scioccati da questi
atti di terrore e che vogliamo tutti esprimere la nostra sincera
e piu’ profonda simpatia per i parenti delle vittime”.
Le voci avevano cominciato a diffondersi dopo che il pilota
della Ferrari era sembrato volersi mantenere molto appartato a
Monza, a seguito degli atti terroristici di New York e
Washington. A posteriori, Michael ha cosi’ raccontato il suo
weekend del Gran premio d’ Italia: ”Il fine settimana di Monza
e’ stato molto difficile per me. A causa dei terribili eventi
negli Usa sono arrivato li’ con un animo molto triste e, alla
conferenza stampa del giovedi’, questo sentimento e’ diventato
ancora piu’ forte: non potevo cancellare quelle immagini. Ho
avuto un lungo colloquio con Jean Todt, che mi ha lasciato la
possibilita’ di scegliere se correre o no. Ma quello era il
nostro Gran Premio di casa e sentivo il bisogno di guidare”.
Poi altri episodi hanno continuato a rabbuiare l’ animo:
”Nel corso del weekend sono accadute molte cose che hanno
sempre piu’ aumentato il mio disagio: si e’ iniziato con la
violenta uscita di pista di Jos Verstappen, poi ci sono stati
gli incidenti di Heidfeld e Raikkonen il venerdi’, seguiti da
quello di Mika Hakkinen il sabato. Tutto cio’ si e’ aggiunto a
un’ atmosfera che gia’ era tesa per i fatti degli Stati Uniti.
L’ orribile incidente accaduto ad Alessandro Zanardi sabato
pomeriggio ha dato la spina finale alla nostra iniziativa di
domenica mattina”. Che Schumacher ha cosi’ ricostruito:
”Alcuni piloti sono venuti da me per condividere lo stesso
stato d’ animo riguardo a quello che era accaduto sia negli Usa
che nel weekend, e abbiamo discusso su quello che potevamo fare
per affrontare questa situazione in maniera appropriata e
rispettosa. Inoltre, non volevamo che potesse accadere ancora
qualcosa in un fine settimana gia’ cosi’ tremendo, avendo in
mente anche i tragici eventi della gara dello scorso anno”.
I piloti erano d’ accordo nel non effettuare sorpassi nelle
prime due chicane, ma dopo che alcuni team hanno vietato di
siglare l’ accordo, non c’e’ stato nulla da fare e la gara ha
preso il via regolarmente: ”Eravamo tutti della stessa idea, a
eccezione di uno þ ha continuato il campione del mondo þ ma sono
ancora dell’ idea che fosse giusto agire in quel modo e che sia
assolutamente sbagliato che alcuni team possano prendere un
vantaggio poco corretto dal fatto che i piloti dipendono da loro
e possano costringerli ad agire contro la loro chiara volonta’.
Ancora non riesco a capire”